Fibroma uterino


E’ la patologia benigna più frequente dell’apparato genitale femminile che colpisce donne di età compresa tra 30 e 50 anni, può avere un carattere familiare e colpisce il 20% delle donne.
A seconda della prevalenza della componente muscolare o connettivale il fibroma uterino può essere classificato in mioma, leiomiofibroma e fibromioma.
Il fibroma si può presentare come un singolo grosso nodulo o come tanti piccoli noduli accolti nella compagine della parete uterina.

Sintomatologia e Diagnosi

A seguito di studi epidemiologici si è visto che:
Nel 30-50% della pazienti è una patologia asintomatica;
Nel 30% delle pazienti si può avere menorragia, metrorragia;
Nel 5% delle pazienti si ha sterilità;
Nel 40% delle pazienti si hanno casi di infertilità.

Il fibroma uterino può essere associato a dolore e disturbi cardiocircolatori, inoltre il volume e il peso del fibroma sono influenti sulla sintomatologia, infatti neoformazioni di grosse dimensioni possono occupare spazio nella cavità addominale e comprimere la vescica, causando diminuzione della compliance vescicale ( la donna sente sempre il bisogno di urinare ) o comprimere il retto ( la paziente ha problemi di stipsi ).

Il segno più caratteristico di fibroma uterino è il disturbo del ciclo che in genere è più abbondante e può portare ad anemia. E’ quindi buona norma sottoporre la paziente con miomi uterini a esame emocromocitometrico 2 volte all’anno. La diagnosi di fibroma viene effettuata con esame clinico, ecografia pelvica e con l’isteroscopia che è una tecnica endoscopica mini invasiva sia diagnostica che chirurgica.
Lo strumento impiegato per l’isteroscopia si chiama isteroscopio, è formato da un tubo rigido e sottile (diametro 4-5 mm) dotato di fibre ottiche, attraverso le quali viaggia la luce, che viene introdotto all'interno dell'utero, attraverso la vagina. In cavità uterina viene introdotto un mezzo di distensione gassoso o liquido che permette la dilatazione della cavità dell’utero e quindi la valutazione di eventuali irregolarità della mucosa uterina.

Terapia

A seconda della situazione si può:

Non eseguire nessuna terapia e tenere sotto osservazione la paziente;
Intervenire con terapia chirurgica conservativa ( miomectomia laparotomica, isteroscopica ) o chirurgica demolitiva ( isterectomia addominale, vaginale );
Intervenire con terapia medica somministrando progestinici o analoghi del GnRh

La terapia ideale come in tutti i tumori benigni è l’asportazione, anche se la terapia varia molto in funzione dell’età e in particolare del volume e della sede della neoformazione. Nella donna giovane desiderosa di prole la conservazione è un imperativo della patologia benigna, mentre nelle donne che hanno completato la loro famiglia o che non hanno desiderio di gravidanza è possibile sottoporsi, sotto consiglio dello specialista ad isterectomia

Mioma in gravidanza

Eccezionalmente il mioma uterino può causare sterilità, cioè impedimento del concepimento che si ha con disturbi compressivi sulle salpingi o disturbi endocrini con mancata ovulazione.
Durante la gravidanza il mioma può disturbare il primo trimestre dando aborto ma questa è un’evenienza molto rara, mentre più frequenti sono i problemi al termine della gravidanza e nel secondamento.
I miomi possono dare difficoltà nell’espletamento del parto attraverso distocia dinamica ( il miometrio occupato da miomi risponde in modo atipico alle sollecitazioni ), distocia meccanica ( i miomi occupano spazio nel lume uterino ) e difficoltà nel secondamento ( distacco della placenta ).
Il fibroma aumentato di volume durante la gravidanza, una volta avvenuto il parto al momento dell’involuzione uterina può andare incontro ad ischemia ( non riceve più una quantità di sangue sufficiente alle sue dimensioni ) e necrosi con comparsa di endometriti, coliche addominali e ipertermia. ( Xagena2010 )


 


Gyne2010



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